Paolo Pasini a Information Builders Summit 2012

Paolo Pasini, responsabile osservatorio business intelligence, SDA Bocconi ha messo in ordine i trend della business intelligence, distinguendo tra miti e mode. Per Pasini, se si guarda la situazione italiana, è necessario distinguere tre fasi di maturità della BI: le aziende nella fase di introduzione, quelle nella fase di crescita e le aziende che si trovano nella fase di integrazione e ottimizzazione della BI. Perché́ c’è bisogno di analytics e quali sono le fondamenta della BI? «In un momento di grande complessità – spiega Paolo Pasini – le aziende devono basare le loro scelte su fatti oggettivi e affidarsi meno all’intuito e alla fortuna. Se non si vuole ridurre la business intelligence a una moda, bisogna comprendere che la BI è un fenomeno di management, non solo di ICT. Il futuro della BI si gioca sulla percezione dell’innovazione, del valore, dell’utilità da parte dei business manager e sul “pivoting” a supporto da parte delle direzioni IT in azienda. La BI è una opportunità, ma bisogna spostare l’enfasi dal problema del “volume dei dati”, a quello della conoscenza e dell’analisi dei dati. In sostanza, l’esperienza migliora, ma gli ostacoli sono gli stessi. L’adozione di soluzioni tecnologiche resta una questione culturale».

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