Vimar, Francesco Pezzutto: La collaborazione diventa intelligente
Il percorso verso la smart collaboration può essere pieno di insidie tecnologiche, organizzative e culturali. Gli investimenti in smart working e UC&C consentono di avere un ROI tangibile in termini di aumento della produttività e di snellire i processi di business, riducendo i costi (spese per trasferte, spese di interconnessione), ma il beneficio più grande è la qualità del lavoro.«Dal 1945 – spiega Francesco Pezzutto CIO di Vimar – siamo leader nella produzione di materiale elettrico, elettronico e di sistemi di home & building automation. La nostra storia inizia nell’immediato dopoguerra, a Marostica (VI), e oggi siamo presenti in tutto il mondo. Siamo un’azienda 100% italiana, perché crediamo nel made in Italy. Ci confrontiamo in un mercato globale, fatto di competitor globali, e quindi la nostra capacità di introdurre innovazione in azienda diventa un elemento strategico per reggere la competizione e continuare a produrre in Italia. La passione e la voglia di innovare contraddistingue i nostri prodotti». Vimar è leader di mercato in Italia e uno dei principali brand di riferimento nel mercato internazionale. «Abbiamo intrapreso un percorso di trasformazione, dotando l’azienda dei più evoluti strumenti di comunicazione per garantire non solo ai dipendenti la possibilità di accedere a dati e applicazioni aziendali in qualunque momento, senza vincoli di localizzazione, ma anche per abilitare nuovi modelli di gestione delle relazioni con stakeholder esterni all’impresa, a partire da clienti e fornitori.In particolare, in concomitanza di un progetto a supporto della rete commerciale, abbiamo deciso di lanciare una soluzione di Information & Communication Mobility, con l’obiettivo di dotare tutta la forza vendita di device mobili su un sistema CRM in grado di mappare tutte le opportunità di business. Siamo passati così da un concetto di uffici distribuiti a un concetto di “lavoro sul campo”. Il secondo passo è stato di fornire anche strumenti di lavoro condiviso in mobilità. Per la fase pilota di questo secondo step è stato ingaggiato il top management, in modo da dare l’esempio. Le soluzioni di smart working abbattono le barrire culturali.La tecnologia deve essere cavalcata e governata per portare innovazione in azienda e dare vantaggio competitivo. Gli strumenti di collaborazione sono perfettamente integrabili con soluzioni di CRM e Extended ERP. L’aspetto della sicurezza non è da trascurare, ma non deve essere un deterrente all’innovazione. Anche l’approccio manageriale è un fattore determinante. Il manager deve pensare di integrare le proprie competenze e adottare un approccio di team leadership più partecipativo, stimolatore di comunicazione e facilitatore di queste nuove tecnologie per rendere più efficiente e più efficace il proprio lavoro».Find more @ http://www.datamanager.it/2015/04/smart-working-le-priorita-dei-cio/
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