Video: Il coraggio di cambiare
La tecnologia serve a ridurre le differenze che creano squilibrio. Per innovare bisogna imparare dagli errori e sapere guardare al futuro anche con gli occhi di uno straniero
Il coraggio di innovare. Il coraggio di cambiare. Ecco ci siamo. Dodici mesi da archiviare. Tra alti e bassi, consegne da inseguire, progetti da rimandare e scelte mancate. Il Natale ha sempre quel sapore di pane e profumo di cannella: un po’ sagra gastronomica e un po’ riunione di condomino. Sono passati 25 anni dal primo messaggio SMS che ha dato inizio alla rivoluzione del nostro modo di comunicare. Nel presepe, accanto ai pastori, c’è posto per i corrieri di Amazon e i pirati informatici, che durante le feste prenderanno di mira dispositivi IoT, smartphone e tablet con botnet basate su Android. Lo sguardo del bue più che alla speranza lascia spazio alla rassegnazione. L’asino – in formazioni sempre più articolate – è presente in ogni circostanza. E la mangiatoia fa da sfondo a molte scene. La collaboration è di moda solo negli ambienti aziendali, nel resto del Paese ci si divide su tutto e per ogni cosa. L’intelligenza artificiale è la buzzword del momento. Ma l’intelligenza del dialogo, della capacità di ascolto, dell’empatia fa sempre più difetto. Mettersi nei panni degli altri costa fatica. Non tutto può essere ridotto a energia, hardware e informazione. La complessità richiede strumenti complessi per essere governata. E il tempo per imparare e comprendere non può essere compresso.
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